La riforma che dovrebbe portare all'abolizione del divieto di pubblicità dell'azzardo continua a rimanere latente, nonostante la forte spinta del Ministro dello Sport, Abodi. Anche il presidente della FIGC, Gravina, ha confermato che, sul tema, c'è un «fermento importante», rimarcando come lo stesso Abodi aveva conferma che, nel Consiglio dei Ministri del 20 giugno ci sarebbe stata l’approvazione del decreto. Nulla, invece, si è mosso, alimentando le voci su un possibile dissidio tra il Ministro Abodi e parte del Governo, contrario alla riforma dell'azzardo.
La bozza di proposta del ministro Abodi
Secondo le diverse indiscrezioni giornalistiche, la bozza del Decreto messo in atto da Abodi non conteneva solo l'abolizione del divieto di «sponsorizzazione indiretta» da parte degli operatori di giochi e scommesse, ma anche la creazione di un fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, oltre che della formazione e educazione dei tesserati in tema di divieti di giochi e scommesse. Una parte del testo era, inoltre, dedicata ai rischi della ludopatia e comprendeva l'organizzazione di eventi incentrati sui videogiochi elettronici e sugli esport e il riconoscimento di una quota della raccolta dei giochi e scommesse anche a favore degli organizzatori e dello sviluppo dell'impiantistica sportiva.
Si tratta, quindi, di un Decreto più complesso di quello che si potrebbe credere, dove la lotta alla ludopatia non viene dimenticata, ma inserita in un contesto economico, volto a migliorare le casse delle società sportive, troppo penalizzate dal Decreto Dignità.
Il Decreto trova l'approvazione della Figc della Lega Serie A e di altri addetti ai lavori, ma crea più di un dubbio in diversi rappresentanti del Governo. Per questo motivo rimane difficile trovare la quadra della questione.
La guerra agli influencer: divieto totale di pubblicità legata all'azzardo
Se il Decreto per l'abolizione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo non vede ancora la luce, il Governo ha invece deciso di emettere un codice di comportamento che ponga fine al cosiddetto influencer marketing. Di fatto, parliamo del divieto totale di pubblicità sull'azzardo da parte degli influencer, il cui seguito è notoriamente nutrito. Per creare il sopracitato codice è stato istituito un tavolo tecnico composto da associazioni di influencer, agenzie di marketing, rappresentanze delle piattaforme social e altri esponenti scientifici. Il tavolo tecnico ha puntato alla «pianificazione e la realizzazione di campagne informative per promuovere consapevolezza e responsabilità negli attori del settore dell'influencer marketing».
Il nuovo codice di condotta per gli influencer sembra però mettere il Governo in una situazione kafkiana, dato che è chiaramente in contrasto con la volontà di cancellare il divieto di pubblicità di cui si parlava sopra.
In questo momento la situazione relativa all'abolizione del divieto di pubblicità dell'azzardo è in un limbo. A rendere ancora più complessa la questione è la nuova legislazione sul gioco online emanata lo scorso anno che ha tra i suoi punti cardine la pubblicità sul gioco responsabile che ogni operatore dovrebbe promuovere. Si tratta di un altro tema in contraddizione evidente con il Decreto Dignità.
Su tale tematica sarà chiamata a esprimersi l'ufficio giuridico dell'Autorità, il quale dovrà esprimersi sulla necessità di rivedere le stesse linee guida per evitare un chiaro conflitto tra due norme primarie. Contrariamente a quanto si crede, dunque, la svolta riformatrice è ancora distante dall'arrivare.