Enzo Serata, direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), ha tracciato un quadro tutt'altro che idilliaco per quel che riguarda il mercato del gioco italiano, in particolare quello online. Il suo intervento, tenutosi durante la presentazione del Rapporto Annuale 2024, è servito a sottolineare i problemi del settore. Secondo l'opinione di Serata, infatti, «il settore del gioco, soprattutto online, manifesta diverse criticità, quali l’alimentazione dei conti con fondi provenienti da carte prepagate ricaricate in contanti e intestate a soggetti tra loro collegati». L'opinione di Serata è dovuta ai dati fatti registrare dalla UIF nell'ultimo anno.
Rapporto UIF 2024: calano le segnalazioni, ma aumentano i casi complessi
Lo scorso anno la UIF ha ricevuto oltre 145.000 segnalazioni di operazioni sospette, con una riduzione del 3% rispetto all'anno precedente. Questa contrazione, però, non ha una chiave di lettura solo positiva. Infatti, se le Poste e le banche hanno visto diminuire le segnalazioni, queste ultime sono cresciute nei campi riguardanti il contributo di professionisti, operatori in criptoattività e Pubbliche amministrazioni.
Va inoltre segnalato come la maggior parte delle denunce siano riconducibili alla criminalità organizzata (15% del totale). Il dato più preoccupante è, però, un altro, ovvero quello che sottolinea come il 18% dei casi denunciati, presenti elementi di collegamento con la criminalità organizzata.
La UIF con il suo rapporto ha sottolineato anche un altro aspetto che impone una riflessione, ovvero come nel gioco online vi sia una criticità nei finanziamenti garantiti da fondi pubblici, spesso concessi a soggetti con profili anomali. Si sono segnalate irregolarità nelle fideiussioni a favore della Pubblica amministrazione, con casi di documenti contraffatti e operatori abusivi. A favorire questa tendenza vi sono alcune nuove tecnologie come le criptoattività e le stablecoin e l’impiego di strumenti di intelligenza artificiale per l’apertura fraudolenta di conti.
Il ruolo centrale dell’AMLA nel nuovo sistema europeo di contrasto al riciclaggio
In seguito ai dati raccolti dal Rapporto della UIF, Enzo Serata ha voluto sottolineare la necessità di una collaborazione sempre più serrata tra autorità nazionali e internazionali per contrastare fenomeni sempre più articolati e transnazionali. Il direttore della UIF si è soffermato in particolar modo sul ruolo dell'AMLA nel contesto europeo.
L'AMLA è L'Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, un'agenzia decentrata dell'UE che ha il compito di coordinare le autorità nazionali per garantire un'applicazione corretta e coerente della normativa europea. L'agenzia ha sede a Francoforte e i suoi compiti si basano soprattutto sul rispetto di due pilastri: la vigilanza sul panorama finanziario e il coordinamento delle Financial Intelligence Unit (FIU), con poteri anche sul sistema non finanziario. La supervisione dell'agenzia inizierà questa estate e si estenderà su 40 gruppi e soggetti tra enti finanziari, creditizi e fornitori di servizi di criptovalute che operano a livello transfrontaliero e che sono considerati a maggior rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Verso tali gruppo l'AMLA avrà potere sia esecutivo che sanzionatorio.
Infine, per ogni soggetti obbligati in ambito antiriciclaggio che non faranno parte dei 40 di cui sopra, l'AMLA potrà esercitare il potere di supervisione indiretta tramite coordinamento e supervisione delle Autorità antiriciclaggio nazionali. Attraverso questa agenzia la UE spera di ridurre le infiltrazioni criminali che da sempre sono una piaga per il settore commerciale europeo, in particolar modo dell'azzardo.