L'evento “Giochi Legali. Le opportunità della trasformazione digitale dei punti vendita” è stata un'occasione per presentare una ricerca relativa alla sicurezza nei punti vendita legali.
L'indagine ha riguardato 1.000 consumatori e ha messo in evidenza come 9 intervistati su 10 (90%) dichiarino di sentirsi sicuri in questi ambienti, grazie soprattutto alla presenza di sistemi di videosorveglianza. Questi ultimi trovano l'apprezzamento del 92% degli intervistati, soprattutto perchè sono considerati importanti per la salvaguardia dei minori.
Lo studio relativo alla sicurezza ha sottolineato come solo il 20% dei giocatori frequenta anche il canale online. Questo è indice di una bassa alfabetizzazione digitale. A confermare questo dato ve ne è un altro: appena il 30% si colloca nella fascia medio-alta di utilizzo di strumenti tecnologici.
Per quel che riguarda le misure di sicurezza adottate nelle piattaforme di gioco con licenza ADM, si sottolinea come il 65% degli intervistati indica come funzionale all'autoregolamentazione la possibilità di impostare limiti di tempo e di spesa, tuttavia boccia l'autodichiarazione di esclusione.
Sonia Biondi (BVA Doxa): "bisogna ancora educare gli italiani alla digitalizzazione”
Secondo Sonia Biondi, Business Unit Manager Centro Sud BVA Doxa, lo studio dimostra come sia anzitutto necessario educare alla digitalizzazione gli italiani. A questo riguardo ha indicato un approccio educativo graduale attraverso strumenti semplici e personalizzati per le fasce d’età più adulte e soluzioni digitali più immediate per i più giovani. Ciò è necessario perchè ogni fascia d'età ha un approccio differente con la digitalizzazione.
Biondi ha anche reso noto un altro aspetto, ovvero come un'app dedicata alla sicurezza sul gioco potrebbe avere un grande impatto, poichè sarebbe in grado di rendere più fruibili gli strumenti digitali ai soggetti meno digitalizzati.
Questo emerge anche dallo studio di cui sopra. Il 56% dei giovani intervistati si è detto pronto a utilizzare strumenti digitali per il controllo del gioco, mente solo il 38% dei meno giovani ha fatto lo stesso. Ciò sottolinea il potenziale di un effetto traino generazionale: i ragazzi diventerebbero promotori attivi verso fasce d’età più mature.
Sicurezza compromessa da carenze comunicative e formative degli esercenti
Il problema maggiore della sicurezza sta nella mancata comunicazione soprattutto per quel che riguarda il settore terrestre. L'indagine ha infatti rivelato un deficit importate da questo punto di vista. Infatti, nonostante la sicurezza nel gioco d'azzardo sia un tema dibattuto, solo il 60% dichiara di aver ricevuto informazioni nei punti vendita mentre molti non conoscono nel dettaglio le pratiche corrette di autoregolazione.
Risulta palese come questa mancata informazione sia dovuta a due fattori. Il primo è l'applicazione del Decreto Dignità che ha di fatto compromesso una corretta informazione sul settore dell'azzardo, non solo sui rischi che si corrono, ma anche sulle corrette pratiche da seguire. Il secondo aspetto è il mancato «addestramento» degli esercenti che operano nel settore sulle corretta informazioni da veicolari.
Per questo motivo c'è necessità di strumenti digitali efficaci e comprensibili per rafforzare la consapevolezza e la prevenzione. Solo in questo modo si farà un altro passo verso una maggior sicurezza del gioco.
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