Iniziano a farsi sentire sul Bel Paese gli effetti delle norme anti slot entrate in vigore nel 2013. Diminuiscono gli introiti e il numero degli apparecchi e aumentano le sanzioni, dove spicca la Campania.
Le leggi regionali e i regolamenti comunali anti-gambling varati nel corso del 2013 non hanno tardato a mostrare i loro effetti nel settore. Gli elementi principali della legislazione anti-GAP riguardavano l’introduzione del marchio slot-free, le distanze minime degli esercizi con macchinette e Vlt dai luoghi sensibili, quali scuole e centri di aggregazione, il divieto di pubblicizzare l’attività e una maggior trasparenza sulla proprietà e la gestione delle sale slot.
Secondo le stime fornite da Agimeg, si parla di una riduzione degli incassi del 10%, considerando che nel 2013 questi ammontavano a 47,8 milioni, contro i 46,9 dello scorso anno. Sono stati disinstallati 33.200 apparecchi - attualmente sono 377mila e nel 2013 se ne contavano 410mila -, si contano 870 milioni di euro di raccolta in meno e gli incassi erariali sono scesi di circa 110 milioni di euro.
Liguria, Lombardia e Puglia sono le regioni che hanno risentito maggiormente in termini di perdite dovute agli effetti dei regolamenti regionali e comunali. In Liguria, una delle prime regioni italiane a dotarsi della legge anti-slot, sono state bandite dal mercato 1600 macchinette, il 13% del parco macchine totale.
Registra un -11,2% la Lombardia che “perde” circa 8mila slot. Segue la Puglia, -10,3%, e il Friuli col -10%. Al primo posto nella classifica in termini di perdita di raccolta, il Lazio, in cui gli incassi vanno sotto di 258milioni di euro e si contano 2500 apparecchi in meno. Segue al secondo posto la Lombardia, che perde 123milioni di incassi, Veneto, -116 milioni di euro, e Sicilia, -110 milioni.
Maggiori controlli e sanzioni
Nel 2014 sono stati effettuati controlli su 22.249 esercizi contenenti le famose macchinette da gioco. Nel 2013 ne erano stati sottoposti a controllo 18.445. Le violazioni penali registrano un calo - 155 contro le 201 del 2013 - così come i sequestri - 93 contro i 218 dell’anno scorso. 110 le persone denunciate alle autorità giudiziarie contro le 161 del 2013, 1038 quelle segnalate contro le 1.498 del 2013.
Le sanzioni amministrative (1930 quelle AAMS e 294 quelle non attribuibili ad AAMS) hanno avuto un importo di oltre 20,3 milioni di euro, contro i 19,2 dell’anno precedente. L’importo complessivo delle sanzioni tributarie è stato di circa 18,9 milioni di euro, contro i 19,3 milioni del 2013.
Sempre nel 2014, secondo i dati del Monopolio di Stato, sono stati 1.577 gli atti di accertamento effettuati nel corso delle attività di controllo sugli apparecchi da intrattenimento e divertimento.
Sul podio delle irregolarità, la Campania, con sanzioni amministrative che si aggirano sui 6,6 milioni di euro su un totale nazionale di 20,3 milioni, pari al 33%. Segue la Sicilia, con 3,5 milioni, il Piemonte con sanzioni per 2,9 milioni di euro, la Lombardia con 1,8 milioni e la Puglia con oltre 1 milione.