L’ESPAD Report 2024, pubblicato nell'ambito dello European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs, ha fornito un quadro aggiornato delle abitudini legate al gioco d’azzardo tra gli studenti europei. I dati, raccolti in 35 Paesi, hanno evidenziato un fenomeno ampio e radicato nel Vecchio Continente, con differenze territoriali e culturali che ne condizionano la diffusione. Dai dati, l’Italia emerge come il paese "più attivo", con livelli di partecipazione quasi doppi rispetto alla media europea.

Partecipazione complessiva e dinamiche nazionali

Nel complesso, il 23% degli studenti europei dichiara di aver giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Ma in Italia la quota sale al 45%, la più alta del continente, seguita da Islanda (41%) e Grecia (36%). Il dato è stabile rispetto alle precedenti rilevazioni del 2015 e 2019, segno che la propensione al gioco non è episodica ma strutturale.
All'estremo opposto si collocano Svezia, Finlandia, Austria e Georgia, dove meno del 13% degli studenti ha avuto contatti con il gioco d’azzardo nell'ultimo anno.

Queste percentuali vanno lette considerando che, nel periodo di riferimento, molti Paesi europei hanno rafforzato i controlli sull’età minima e introdotto campagne di sensibilizzazione sul gioco responsabile. L’Italia, pur avendo un quadro normativo avanzato in termini di divieti pubblicitari e limiti d’accesso, mostra una permeabilità culturale al gioco, favorita da una rete distributiva capillare e dalla normalizzazione del gioco fisico anche in contesti familiari.

Gioco fisico: prevalenza maschile e forte tradizione sociale

Il gioco in contesti fisici (land-based) rimane predominante. In Italia, il 44% degli studenti ha dichiarato di aver giocato almeno una volta in ambienti fisici, contro una media europea del 23%. Seguono Islanda (34%) e Grecia (33%), confermando un modello mediterraneo e nordico di consumo consolidato.

I dati per genere evidenziano una costante: i ragazzi giocano più delle ragazze. La differenza raggiunge in alcuni Paesi un rapporto di 3 a 1, anche se in Islanda e Norvegia la forbice tende a ridursi. In Italia la quota maschile resta dominante, coerente con l’incidenza maggiore di comportamenti competitivi e di gruppo tipici delle scommesse sportive e dei giochi con carte.

L’analisi delle attività più frequenti mostra che le lotterie e i gratta e vinci coinvolgono l’80% degli studenti giocatori in contesti fisici, collocando il nostro Paese subito dietro Cipro (87%). Seguono giochi con carte o dadi (50%) e scommesse su sport o corse di animali (45%). Le slot machine, pur meno diffuse (30%), mantengono una presenza stabile, segno che la curiosità verso il gioco meccanico non scompare, ma si riduce grazie alla concorrenza digitale.

Gioco online: crescita selettiva e nuove preferenze

La sezione dedicata al gioco online introduce un elemento di svolta. La media europea si attesta al 14% degli studenti, ma i valori più alti si osservano in Islanda (31%) e Grecia (26%). L’Italia, pur restando in testa alla classifica complessiva, registra un tasso di gioco online inferiore rispetto a quello fisico. Ciò indica che il mercato digitale non ha ancora sostituito il gioco tradizionale, - che vive una crisi a livello retail -, ma ne rappresenta una transizione graduale.

I comportamenti cambiano anche nelle preferenze: il 55% dei giocatori online partecipa a scommesse sportive, seguiti dal gioco con carte o dadi (51%) e dalle lotterie (47%). Le slot online coinvolgono circa il 38% dei giocatori, un dato significativo se si considera la giovane età del campione.

In Italia, il confronto tra gioco fisico e digitale mostra un’inversione di tendenza per alcune tipologie. Gli studenti preferiscono slot online (25%) rispetto a quelle fisiche (21%), e la stessa dinamica si registra per giochi di carte (45% online, 35% fisico) e scommesse sportive (63% online, 34% fisico). Le lotterie, invece, restano più legate al mondo fisico (80% contro 45%), segno che l’esperienza tangibile del biglietto o del gratta e vinci mantiene un fascino intergenerazionale.

Analisi delle tabelle ESPAD: quadro comparato

Le due tabelle del report consentono di visualizzare con chiarezza la distribuzione del fenomeno tra Paesi e generi. Nella prima, dedicata al gioco fisico e online, l’Italia spicca con una differenza complessiva di oltre 20 punti percentuali rispetto alla media europea. Solo Islanda e Grecia presentano valori paragonabili.

La tabella mette inoltre in evidenza come la quota di giocatori online nei Paesi nordici sia più alta rispetto al Sud Europa, dove invece prevale la dimensione fisica e sociale del gioco. Questa divergenza culturale riflette il diverso grado di digitalizzazione e il peso delle normative nazionali.

La seconda tabella, centrata sui comportamenti eccessivi, mostra che il 5,7% degli studenti europei manifesta indicatori di gioco problematico, ma la media sale al 22% tra coloro che hanno giocato negli ultimi 12 mesi. I picchi si registrano in Kosovo (19%), Montenegro (12%) e Grecia (11%), mentre Paesi come Monaco, Malta e Georgia restano sotto il 2%.
Il divario di genere è netto: il 28% dei ragazzi contro il 10% delle ragazze mostra comportamenti considerati a rischio. Questo squilibrio, coerente con altri indicatori comportamentali, suggerisce che il gioco tra i giovani maschi mantiene una dimensione di sfida e di appartenenza al gruppo.

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Interpretazione dei trend: un fenomeno stabile ma in evoluzione

I dati ESPAD 2024 mostrano che il gioco tra gli adolescenti europei è un comportamento stabile e culturalmente integrato, più che una moda passeggera. L’Italia rappresenta un caso emblematico, dove la normalizzazione sociale del gioco convive con una crescente diffusione dell’online.

L’analisi delle tabelle conferma che la trasformazione digitale non ha ancora sostituito le forme tradizionali di gioco, ma le ha affiancate, creando un sistema ibrido di partecipazione. Il passaggio da un modello fisico a uno digitale è più lento nei Paesi con forte radicamento comunitario e famigliare, come il nostro, e più rapido dove la cultura digitale è più consolidata.

Il nostro commento

Dal punto di vista epidemiologico, il report ESPAD 2024 non mostra un incremento drammatico, ma evidenzia un mutamento qualitativo. I giovani giocano meno nei bar e nelle sale, ma di più su piattaforme legate ai casinò e siti sportivi, dove i limiti di accesso sono più difficili da applicare.

L’Italia resta un laboratorio complesso: i dati suggeriscono che il gioco è un linguaggio generazionale, non solo economico, che richiede politiche di prevenzione più mirate e strumenti di monitoraggio capaci di distinguere il gioco sociale da quello potenzialmente patologico.

 

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Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Senior Content ManagerEsperienza: 6+Specializzazione: Recensioni casinò e news

Esperta nei processi formativi e copywriter specializzata nel settore dei giochi online. Collabora con diversi brand del gambling nella creazione di articoli e recensioni sui migliori operatori di gioco italiani e spagnoli, oltre che ad essere Head Writer di Giochi di Slots.

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