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Il nuovo Decreto sul gioco online rappresenta una sfida per le aziende straniere

Quirino Mancini, autorevole esperto di diritto del gaming e Partner Director WH Partners Italy, ha espresso la sua opinione sul processo di assegnazione delle concessioni online voluto dal nuovo Decreto del Governo
Il nuovo Decreto sul gioco online rappresenta una sfida per le aziende straniere

Quirino Mancini, autorevole esperto di diritto del gaming e Partner Director WH Partners Italy, ha espresso la sua opinione sul processo di assegnazione delle concessioni online voluto dal nuovo Decreto del Governo. Il dirigente ha tenuto un intervento a tutto tondo durante l’evento Market Expert Insights, tenutosi a Malta durante il SBC Summit Malta 2025.

Secondo la sua opinione, il nuovo sistema italiano sulle licenze pone degli ostacoli soprattutto per gli operatori internazionali B2B, ovvero Business to Business. Ricordiamo che con questo termine ci si riferisce alle transazioni commerciali tra due o più aziende. Parliamo quindi del modello in cui un'impresa vende prodotti o servizi a un'altra impresa, invece che direttamente al consumatore finale. Il suddetto modello, secondo il noto esperto, sarebbe messo in crisi da questo nuovo Decreto dato che «Il modello italiano prevede solo licenze B2C», ovvero Business to Consumer. Proprio il fatto che i prodotti vengano venduti direttamente al consumatore finale, - secondo Mancini -, finisce per creare una sorta di imbuto legislativo. Infatti, lui stesso definisce questa situazione al tempo stesso «Una buona e una cattiva notizia. Buona, perché il B2B non è obbligato a partecipare alla gara né a gestire direttamente pratiche amministrative con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ma cattiva, perché non avendo una licenza autonoma, il B2B non può nemmeno avere un rapporto diretto con il regolatore».

Le problematiche del nuovo Decreto per le concessioni

Quirino Mancini ha anche analizzato le difficoltà normative del nuovo decreto. Il dirigente si è soffermato in particolare sulla complessità del sistema di controllo centrale dell’ADM. Infatti, come ha sottolineato, ogni piattaforma B2B che voglia operare in Italia deve essere in grado di interfacciarsi in tempo reale, ventiquattro ore su ventiquattro, con il sistema centrale del regolatore, garantendo tracciabilità, sicurezza e conformità in ogni transazione e registrazione utente. La maggior difficoltà di questo sistema è che «è necessario un set di codici specifici, che la piattaforma deve saper elaborare e gestire correttamente. E tutto questo senza avere accesso diretto al regolatore».

Queste difficoltà a livello operativo finiscono per tradursi in tempi di ingresso più lunghi per i B2B, che devono coordinarsi con i partner B2C per ogni chiarimento normativo o tecnico. A complicare ulteriormente i piani vi è il fatto che la documentazione ufficiale per la parte tecnica è solo in lingua italiana.

Per questo motivo le aziende B2B sono danneggiate rispetto a quelle italiane. Per poter operare in sicurezza, secondo Mancini, è necessario che le suddette imprese si dotino di una struttura ad hoc per sopperire al loro divide tecnico.

Il problema marketing per il settore B2B straniero

Un altro aspetto non certo secondario, - sempre secondo Mancini -, è quello legato al marketing. Nel corso del suo intervento ha ricordato come, le aziende entrate nel mercato italiano nella gara tenutasi nel 2018, contavano di poter sfruttare le loro strategie di marketing per farsi strada nel mercato italiano. Tale prospettiva è stata frustrata dal Decreto Dignità, che potrebbe essere modificato nei prossimi mesi. «Molti avevano aspettative, ma furono cancellate da un giorno all'altro. È un monito per chi pensa di pianificare investimenti nel marketing in Italia».

Tutto ciò finisce per portare a un'unica conclusione per Mancini: per un B2B straniero, entrare nel mercato italiano significa affidarsi a un partner B2C locale, prepararsi a lunghi processi tecnici e burocratici, e affrontare una regolamentazione poco accessibile ma molto dettagliata. Non una situazione ideale, dunque. Per sopperire a queste problematiche, secondo Mancini, non c'è che una soluzione: conoscere il contesto italiano e costruire relazioni solide che permettano di avere dei validi supporti in caso di necessità.

Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Senior Content Manager
Esperienza: 6+
Specializzazione: Recensioni casinò e news

Esperta nei processi formativi e copywriter specializzata nel settore dei giochi online. Collabora con diversi brand del gambling nella creazione di articoli e recensioni sui migliori operatori di gioco italiani e spagnoli, oltre che ad essere Head Writer di Giochi di Slots.

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