Settembre 2016, tempo di bilanci per il settore dei Giochi che nei primi nove mesi dell'anno ha registrato numeri positivi in quasi tutti i segmenti, fatta eccezione per il poker. Cresce anche la cooperazione tra i gestori delle sale autorizzate AAMS e la Guardia di Finanza per porre un freno ai fenomeni di riciclaggio legati alla filiera.
È uno dei settori che non conosce crisi, e che anzi vivrà fino al 2017 una lenta ma costante crescita. Si tratta del settore dei Giochi, che secondo quanto stimato dall’agenzia di rating Moody’s, crescerà mediamente in Europa del 2%. Nonostante i vincoli che nel vecchio continente sussistono a causa della crisi economica e della preoccupante situazione recessiva che attraversa l’Argentina, da cui le società europee traggono grandi profitti, la crescita riguarderà l’Ebitda, ossia il margine dei guadagni al netto di interessi, tasse, ammortamenti e deprezzamento. A confermarlo, il report firmato dal vice presidente di Moody’s Donatella Maso: "Il nostro outlook sul gioco europeo riflette l’opportunità di crescita dei ricavi e del margine operativo lordo, seppure a livelli molto modesti".
Dati ministeriali: + 20,8% per le entrate tributarie dai giochi nei primi otto mesi del 2016
A corroborare il dato sulla crescita del settore è anche il bollettino del Ministero dell’Economia e della Finanza, secondo il quale, a fronte di un aumento delle entrate tributarie erariali del 3,6% rispetto al 2015 (+9.837 milioni di euro su un totale di 283.076 milioni di euro), le entrate relative al settore dei giochi sono cresciute del 20,8% (+1.622 milioni di euro) nel periodo tra gennaio ed agosto. Nei primi due terzi del 2016, il settore ha fruttato allo Stato una somma di imposte indirette superiore ai 9000 milioni di euro. La crescita è ancor più evidente se si guarda agli incassi totali dei giochi ad agosto, che ammontano a 918 milioni di euro con un incremento del 97,1 rispetto a quanto accadeva un anno fa.
Il termometro dei casinò terrestri
A trainare uno dei settori più redditizi del sistema statale italiano sono stati senza dubbio i casinò terrestri, la cui crescita è sottolineata dai numeri relativi agli ingressi e agli incassi. La sala da gioco che si piazza al primo posto per quel che riguarda il mese di settembre è quella di Venezia, che ha incassato finora più di 9 milioni di euro a fronte di oltre 60000 visite. Incassa oltre 7 milioni il casinò di Campione d’Italia, che fa registrare 56mila visite. I numeri premiano meno le sale di Saint Vincent e di Sanremo, che però contribuiscono ad una raccolta che sfonda il muro dei 23,5 milioni di euro.
La cosiddetta “febbre del gioco” ha portato a puntate superiori ai 218 milioni di euro. Si conferma il dato riguardante le slot, che restano il gioco più diffuso all’interno dei casinò terrestre, come testimonia una raccolta complessiva di 46,7 milioni di euro. Dall’inizio dell’anno solare invece nei quattro casinò italiani sono stati puntati complessivamente oltre 218 milioni euro..
Il termometro del gioco online
Torna a risplendere il sole per il poker a torneo, che dopo 90 giorni di calo a settembre ha raccolto più di 66 milioni di euro di giocate a fronte di una spesa effettiva di 6 milioni da parte dei giocatori. Numeri confortanti, che superano dell’11,7% il saldo dello scorso anno pari a 5.3 milioni di euro. Ciononostante, questo segmento del poker online risulta in calo rispetto ai primi 9 mesi del 2015, con una spesa complessiva che ammonta a 52.6 milioni a fronte dei 53.6 della scorsa stagione.
Ma se il poker a torneo fa registrare numeri contrastanti tra loro, altrettanto non si può dire del poker in modalità cash, che ha segnato un calo superiore al 10% rispetto a quanto incassato nello stesso periodo del 2015. Nel mese di settembre la raccolta è stata di 218,4 milioni di euro, mentre la spesa ha avvicinato la soglia dei 6 milioni, dato in discesa di oltre dieci punti rispetto a 6,5 milioni incassati nel nono mese del 2015. Tra gennaio e settembre 2016 la spesa totale netta è stata di 54,3 milioni di euro, vale a dire il 13,8% in meno rispetto ai 63 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
A controbilanciare le perdite del tavolo verde virtuali ci pensa il settore dei casinò online. Cresce infatti la fiducia dei giocatori italiani nei confronti dei casinò games., grazie ad una spesa che nel mese di settembre ha avvicnato il tetto dei 40 milioni di euro, sperando di 32,5% percentuali i 28,4 milioni incassati durante lo scorso mese di settembre. Il trend positivo è ancora più netto se prendiamo in analisi il bilancio dei primi 9 mesi. Nel 2016 infatti la spesa totale è stata di 315,3 milioni di euro, ovvero il 36,3% in più rispetto allo scorso anno. Buone notizie anche dal segmento del bingo online, che grazie ai 2,1 milioni di spesa registrati a settembre, ha marcato un 10,7% rispetto allo stesso mese del 2015. Anche in questo caso, come per i casiò games, abbiamo assistita ad una cospicua crescita annuale. Difatti, tra gennaio e settembre 2016 la spesa è stata di circa 20 milioni di euro, cioè l’8,1% in più rispetto ai 18,5 milioni del 2015.
52.000 segnalazioni antiriciclaggio ricevute dalla GdF
A crescere però di pari passo con la “febbre del gioco” sono le operazioni sospette. Secondo quanto segnalano i Quaderni dell’antiriciclaggio prodotti dall’Unità di Informazione Finanziaria, le segnalazioni ricevute da gennaio a giugno 2016 sono oltre 52.000, con un incremento del 33,6% a fronte anche di un significativo boom delle cosiddette collaborazioni volontarie. I numeri parlano a favore dei gestori di giochi e scommesse, che nel primo semestre dell’anno corrente hanno inviato 1173 segnalazioni di operazioni sospette, dato che rappresenta il 2,3% delle comunicazioni totali. Cresce quindi anche la consapevolezza di coloro che gestiscono sale giochi reali e virtuali, che tendono sempre più a proteggere i propri clienti di fronte a situazioni potenzialmente dannose.