Sempre più giovani entrano in contatto con videogame e azzardo. Occorre un piano per guidarli e sensibilizzarli.
Il futuro del gioco passa attraverso le generazioni del domani, quelle native digitali e sempre più 2.0. I clienti, gli appassionati, i giocatori del futuro sono loro ed è per questo che il presente ha nei loro confronti un grande compito: quello di educarli, guidarli nella scelta, sensibilizzarli su quali sono i rischi, i pericoli e i comportamenti da evitare in questo settore.
È con questo spirito che il MDC, il Movimento Difesa del Cittadino, ha definito di prioritaria importanza aderire al progetto “Consumer Angels”. Si tratta di un programma finanziato dal MISE con il Decreto Ministeriale 07/02/2018, in collaborazione con UNC e UDICON, che ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare i consumatori, in maniera particolare gli adolescenti.
Le tematiche centrali, in questo senso, sono tutte quelle legate alla salute fisica e psicologica, l’educazione alimentare, il cyberbullismo e, non ultimi, la ludopatia e la sicurezza online, soprattutto per quanto riguarda l’uso di denaro. L’attenzione nei loro confronti deve essere sempre maggiore dal momento che i più giovani sono abituati ad utilizzare i giochi online, spesso senza alcun controllo.
È questo il pensiero del Presidente nazionale di MDC, Francesco Luongo che ha sottolineato "come per molti ragazzi la possibilità di poter scommettere direttamente e in maniera veloce dal proprio cellulare, porta a un affievolimento della percezione della pericolosità di quel modo di agire". Parlare ai giovani, informarli ed educarli, diventa quindi fondamentale. Per questo il Movimento Difesa del Cittadino ha avviato una serie di attività di informazione e di “educazione al gioco”, da perseguire con pubblicazioni tematiche su giornali e riviste, brochure, campagne pubblicitarie sulla prevenzione ed il trattamento della dipendenza da gioco, informazioni precise sui sintomi e sui comportamenti pericolosi che devono essere tenuti in considerazione.
Diversi operatori di gioco italiani hanno avviato da tempo corsi di formazione per i loro dipendenti in modo da aiutare gli utenti che presentano problematiche con il gioco. L'ausilio delle campagne statali potrebbe essere fondamentale a livello sinergico per migliorare l'educazione al gioco e il contrasto del gioco d'azzardo patologica.
Un progetto simile e all'avanguardia, per restare in tema, è quello che è stato sviluppato nel Regno Unito dalla BGC, la Betting and Gaming Council, che in sinergia con la Safer Gambling Commitments ha lanciato una grande iniziativa di educazione sul gioco d'azzardo responsabile.
Il budget stanziato? 10 milioni di sterline. L'obiettivo? Istruire le future generazioni su ogni rischio legato al gioco. Da un lato si vuole istruire i giovani dando loro una educazione in materia di azzardo di qualità, dall'altro invece si vuole preparare professionisti educatori, insegnanti ma non solo, operatori giovanili, esperti di salute, polizia e trust sportivi, capaci di veicolare particolari messaggi e informazioni. Un'idea da cui si potrebbe prendere spunto per fornire anche ai nostri ragazzi, soprattutto tra gli 11 e i 19 anni, un'educazione garantita sul gioco d'azzardo nel corso dei loro studi. Ma non solo: il progetto mira a educare anche gli insegnanti, dando spazio ai rapporti con le famiglie e i genitori, altro soggetto coinvolto nel meccanismo di educazione e sensibilizzazione.
Eppure qualcosa in Italia sembrava essersi mosso, soprattutto attraverso l'istituzione di un Osservatorio sul gioco d'azzardo, nel 2012, per merito del Ministero della Salute. Lo scopo era quello di monitorare il fenomeno e studiare le misure per contrastare la diffusione di comportamenti negativi, coinvolgendo in primo luogo la scuola. Per ora, però, non si è mai passati all’atto pratico.