Geronimo Cardia ed Emmanuele Cangianelli, presidenti rispettivamente di Acadi e Egp-Fipe, hanno emanato una nota congiunta per denunciare la situazione attuale del gioco pubblico.
La decisione è arrivata in seguito alla considerazione che anche quest’anno si registrerà una perdita di 300 milioni di euro per l’Erario, a causa delle restrizioni locali che, come viene rivelato, non fanno diminuire il numero dei giocatori patologici, ma finiscono per causare una fuga verso i segmenti alternativi. Ciò che si chiede è quindi «la necessità di un intervento urgente e strutturale per salvaguardare il presidio legale del gioco pubblico, proteggere i cittadini e garantire risorse certe per la collettività».
Preu in caduta: oltre 1,5 miliardi persi dal 2019
Acadi e Egp-Fipe, attraverso la nota congiunta hanno voluto ribadire la «forte preoccupazione per il progressivo e costante crollo del gettito derivante dagli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro (le slot machine tradizionali Awp e le videolottery Vlt), che da anni rappresentano una delle principali voci di entrata del comparto del gioco pubblico».
Quella che all'inizio poteva essere vista come una semplice crisi di settore, con il tempo è diventata un'emergenza legata all'intero comparto del sistema del gioco legale.
«Secondo i dati ufficiali del Rendiconto dello Stato, il Prelievo erariale unico (Preu) mostra un trend in costante discesa». Infatti, nel 2024 si è registrato una perdita di oltre 260 milioni di euro, «che diventano più di 1,5 miliardi rispetto al 2019, con ulteriori 300 milioni stimati in negativo per l’anno in corso». La cosa più preoccupante, si fa notare, è che, nonostante numeri allarmanti, «il bilancio dello Stato per il 2025 continua ad assumere proiezioni di entrata irrealistiche, ignorando le tendenze gestionali già aggiornate al primo semestre e disponibili presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli». In pratica, Acadi e Egp-Foge sostengono che il rischio sia quello di costruire capitoli di bilancio su numeri virtuali, mentre nella realtà lo Stato perde risorse.
I motivi della crisi attuale del comparto terrestre
La nota congiunta di Acadi e Egp-Fipe analizza anche i motivi della crisi attuale. Tra le cause che hanno maggiormente inciso vi è la questione delle aliquote fiscali sugli apparecchi che, negli ultimi dieci anni, sono più che raddoppiate, mentre il montepremi è stato ridotto. Infatti, per le Awp si è passati dal 75% al 65% delle somme giocate restituite in vincite. Tutto ciò ha causato la migrazione dei giocatori verso payout più interessanti come quelli delle slot online con soldi veri oppure canali distributivi diversi, spesso non tracciati.
A questo va aggiunto anche il problema relativo alle spese che devono affrontare gli operatori legali, spesso troppo elevate rispetto ai possibili introiti, anche a causa delle numerose limitazioni imposte dalle normative regionali e comunali. Il reale problema, è che le suddette restrizioni che «colpiscono in modo selettivo la rete degli apparecchi, non riguardano invece altri prodotti legali e risultano evidentemente inapplicabili per i canali online, legali o, peggio, completamente illegali».
Quali sono le soluzioni a tali criticità?
Secondo Cardia e Cangianelli «è necessario riequilibrare l’offerta degli apparecchi aumentando il payout minimo e sostenendo fiscalmente gli operatori che investono nell’aggiornamento tecnologico delle macchine». Ciò si potrebbe realizzare attraverso incentivi fiscali per chi installa software aggiornati. In questo modo i sopracitati operatori potrebbero pagare aliquote ridotte, calcolate a saldo dei periodi contabili, compensando l’incentivo con l’aumento della base imponibile derivante da una maggiore raccolta legale. «Questo meccanismo genererebbe un gettito superiore a quello attuale e permetterebbe di destinare risorse aggiuntive anche alle regioni, per sostenere una più efficace lotta alle dipendenze comportamentali».
La nota si conclude, sottolineando come Il rilancio della rete legale degli apparecchi, non rappresenti solo una questione economica, ma anche un tema di sicurezza, legalità e salute pubblica. Per questo è «urgente avviare un percorso di riequilibrio dell’offerta degli apparecchi da gioco, che rappresentano tuttora il principale contribuente del comparto e il prodotto più diffuso sul territorio insieme alle lotterie».