Recentemente è stata pubblicata la ricerca, dal titolo «Gioco responsabile e giovani under 25: motivazioni, contesti e strategie di intervento», condotta dall’Unità di Ricerca in Psicologia Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e promossa dalla Fondazione FAIR. Lo studio ha evidenziato un dato allarmante: la mancata familiarità degli under 25 con il concetto di «gioco responsabile».

Studio FAIR: 1,9 milioni di Under 25 hanno giocato negli ultimi tre mesi

Lo studio «Gioco responsabile e giovani under 25: motivazioni, contesti e strategie di intervento» è riuscita a fare un quadro importante su come gli under 25 percepiscono il gioco responsabile. Secondo la ricerca, 1,9 milioni di giovani italiani tra i 18 e i 25 anni, (ovvero il 41%) hanno dichiarato di aver giocato o scommesso denaro almeno una volta negli ultimi tre mesi. La differenziazioni tra giocatori e non giocatori non si evidenzia in una particolare area geografica o tessuto sociale.

Quello che preoccupa maggiormente è però, il fatto che solo la metà dei giocatori Under 25 (51%) affermi di avere familiarità con il concetto di «gioco responsabile», mentre un terzo degli intervistati (33%) ritiene il suddetto concetto inutile o inefficace. Vi è una evidente sottovalutazione del pericolo legato al gioco. Solo il 18% dei giocatori Under 25 dichiara di impostare limiti specifici al gioco. Lo studio promosso dal FAIR sottolinea quindi una mancata percezione del pericolo connesso al gioco da parte dei più giovani e una scarsa conoscenza degli strumenti di prevenzione e protezione. 

Denaro e riscatto sociale nella narrazione under 25

La ricerca sottolinea come i giovani under 25 preferiscano il gioco online (52%). I motivi di questo successo sono da ricercare nell'immediatezza del gioco e sulla possibilità di rimanere anonimi. Tuttavia, va sottolineato come il gioco terrestre non sia morto:  il 24% degli intervistati dichiara infatti di preferire recarsi in un unto di gioco fisico per giocare.

Interessante risulta anche il rapporto tra i giovani e il denaro. Pur riconoscendo i possibili rischi legati al teorema «giocare per vincere», la possibilità di ottenere soldi dal gioco stimola gli under 25 che associano il denaro ottenuto dal gioco a un possibile riscatto sociale.  

Matteo Caroli, Presidente di Fondazione FAIR, ha commentato i dati sopra citati, sostenendo come «Gli attuali strumenti di tutela sono ancora percepiti come poco visibili, soprattutto per i più giovani. Serve quindi un impegno maggiore e azioni più decise per promuovere la cultura del gioco responsabile e garantire prevenzione e maggiore trasparenza ai consumatori. In questo percorso, la Fondazione FAIR vuole essere un attore chiave, favorendo il dialogo tra le parti e sviluppando insieme soluzioni concrete che promuovano trasparenza, sicurezza e tutela dei giocatori».

Lollobrigida (ADM): Concessionari chiamati a investire davvero nel gioco responsabile

Mario Lollobrigida, Direttore Centrale Giochi, Agenzia Dogane e Monopoli, in occasione della presentazione della ricerca della Fondazione Fair ha voluto esprimere la sua opinione sulla situazione relativa al gioco d'azzardo in Italia.

Secondo la sua opinione, la legge 111 del 2023 è stato un passo importante verso una maggiore responsabilità dei giocatori, ma la vera svolta da questo punto di vista arriverà con il nuovo assetto che si avrà nel settore del gioco online dopo che saranno operativi i nuovi gestori del gioco online. Lollobrigida ha ricordato che nel 2026 saranno implementati interventi significativi di tutela del giocatore. «Si tratta di interventi specifici per i giovani adulti, che avranno limiti di spesa e deposito più bassi rispetto agli altri giocatori. Il giocatore potrebbe tuttavia modificarli, ad oggi infatti non esiste una norma che ci consente di bloccare questi limiti per sempre».

Attraverso le nuove regole, sottolinea Lollobrigida, i concessionari avranno maggiori obblighi di investire nel settore del gioco responsabile. «Prevediamo attività di policy di intervento verso i giocatori anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per intercettare i primi segnali di problematicità nel settore da parte dei giocatori, con interventi specifici con un contatto diretto da parte dei concessionari online».

Il Direttore di ADM ha concluso il suo intervento, affermando che «Un’importante quota dei ricavi del concessionario andranno indirizzati in campagne informative che saranno decise a livello di Governo». Le aspettative quindi sono alte riguardo la lotta al GAP: la speranza è quella di ottenere risultati positivi nel medio termine.

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Natalia Chiaravalloti

Ruolo: Senior Content ManagerEsperienza: 6+Specializzazione: Recensioni casinò e news

Esperta nei processi formativi e copywriter specializzata nel settore dei giochi online. Collabora con diversi brand del gambling nella creazione di articoli e recensioni sui migliori operatori di gioco italiani e spagnoli, oltre che ad essere Head Writer di Giochi di Slots.

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